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Rito di passaggio verso nuovi orizzonti

Rito di passaggio verso nuovi orizzonti

La fine dell’anno è un rito di passaggio. C’è chi “passa” la scopa per fare le pulizie. Chi tira le somme di ciò che è stato per capire ciò che sarà. Chi passa per il pranzo di Natale e si risveglia direttamente al pranzo di capodanno. Insomma, in modi diversi sentiamo l’esigenza di “passare oltre”, seguendo un’abitudine compilata in noi attraverso un rito millenario che, per gli abitatori dell’occidente, esiste dai tempi di Giulio Cesare (46 a.C.).

Passaggio implica chiudere qualcosa per aprire qualcos’altro. Senza una destinazione non ci può essere un passaggio. Il problema di tanti è proprio questo: non conoscono la loro destinazione; o non sanno da dove provengono, hanno perso l’orientamento. Ma per celebrare ammodo un rito di passaggio bisogna conoscere sia il punto d’origine che il punto d’arrivo.

Per aprire una porta devi sapere cosa c’è dall’altra parte. Se la apri e dietro ci trovi un muro o vedute spaventose, non varcherai la soglia. E qual è la cosa più spaventosa di tutte? L’ignoto: non sapere cosa ti aspetta.

Punti di origine

Nel 2022 ho aperto questo blog intitolandolo Laboratorio delle idee, un luogo per sperimentare cose, mescolare nuove idee e suggestioni. Ma prima ho cominciato la migrazione di molti miei vecchi articoli sparpagliati sul web, per non dimenticare quali erano le mie aspirazioni e le mie vedute, segnali che indicano chi ero e chi volevo essere. Ho parlato del passato1 perché non posso e non devo mai dimenticare il mio punto d’origine.

Da un po’ di tempo seguo questi principi, ma ora è giunto il momento di esplicitarli chiaramente. Ecco quali sono le luci che guidano le mie azioni:

Copyleft: opere libere

Tutte le mie opere scritte saranno distribuite con licenza Copyleft2 come opere culturali libere, la cui condivisione e trasformazione è autorizzata per qualsiasi scopo. A ogni modo, la mia intenzione è distribuire le mie opere gratuitamente. La cultura dev’essere accessibile a tutti, in qualunque parte del globo; libera e indipendente dalle possibilità economiche dei singoli.

Lavorerò virtualmente gratis spendendo una buona fetta delle mie energie per sviluppare cose che, by design, non hanno lo scopo di generare profitto.

Valore, non profitto

Il termine profitto è stato cancellato dal mio vocabolario interiore e sostituito dal termine valore. Sono convinto che progetti intellettualmente carichi, contenuti di un certo calibro culturale, da critico, autore e pensatore libero quale sono, se sequestrati dalle logiche del profitto, verrebbero disinnescati e trasformati in cartucce a salve. Non ho il tempo né la voglia di parlare di cazzate nel mio tempo libero, produrre porcherie di cui non posso essere fiero, di cui non potermi vantare col mio più caro amico: me stesso.

  • Nessuna aspettativa
  • Nessun compromesso
  • Nessun guadagno atteso

La più grossa fetta del mondo ragiona ancora in termini di profitto? Eh, non me ne importa niente, e non posso farci niente. C’è chi nasce postumo.

Mio malgrado, devo accettare logiche che mi sopravviveranno, quindi, l’altra metà del mio tempo sarà riservata ad attività che m’impediscono di diventare un barbone - status che non nego potrei un giorno raggiungere - ma preferisco essere un barbone piuttosto che compromettere l’integrità dei valori che guidano i miei pensieri e le mie azioni.

Non ho più tempo da perdere con timide mezze misure. «Piuttosto, scelgo qualcosa di diverso. Scelgo l’impossibile». Scelgo…

Bitcoin: the internet of money

La mia valuta di riferimento sarà Bitcoin, la prima e unica valuta veramente libera, incensurabile, senza legami politici e senza limiti territoriali e culturali. Bitcoin non appartiene a persone, banche o nazioni, appartiene all’umanità3. Pagamenti e donazioni possono avvenire p2p senza limiti e confini. Questa prospettiva terrorizza chi tiene in ostaggio il capitale mondiale in EUR e USD, basato sul debito e non sul valore intrinseco.

Qualcuno potrebbe restare sorpreso dal fatto che, dopo aver criticato il profitto, mi sono messo a parlare di denaro. Comprendo. Si tratta di capire che il concetto di profitto dovrebbe essere slegato dal concetto di denaro.

Il denaro è quel mezzo che serve a rappresentare quantitativamente l’astratto concetto di valore, è uno strumento che serve a scambiare valore.

Il profitto o scopo di lucro, è una logica che inverte il ruolo del denaro trasformandolo da mezzo a scopo, per cui ciò che si produce deve generare profitto altrimenti è inutile. Il focus non è più il prodotto ma il profitto che genera. Seguendo tale logica, il prodotto s’inginocchia, si sottomette al profitto3. È necessario, vitale, ribaltare questa folle prospettiva.

C’è una cosa molto più seducente del fallimento: il fallimento epocale. Allora, se devo fallire voglio fallire alla grande. Per questo ho implementato Bitcoin e Lightning Network su questo sito web. Per maggiori informazioni, vedi la sezione Donazioni nella pagina delle Informazioni.

Prometto che, insieme alle altre cose, realizzerò delle guide su perché e come implementare Bitcoin nella vita di tutti i giorni.

Punti di arrivo

Nell’ultimo decennio sono stato ossessionato dal tempo4: come riuscire a completare tutte le mille cose che voglio fare? Perché le “cose che voglio” sono da conciliare con altre “cose che devo” e non possono sempre coincidere, soprattutto quando la vita ti mette di fronte a tante sfide.

Una destinazione è necessaria. Ma nulla, assolutamente nulla assicura che il percorso sarà privo di ostacoli, anzi, a meno di non essere estremamente fortunati, il percorso sarà irto di pericoli e problematiche inattese.

Come in Death Stranding5: anche se conosci la tua destinazione, non è detto che arriverai a completare la consegna. Se non scegli bene l’attrezzatura preparando bene l’inventario e l’itinerario da seguire, stai fascinando il fallimento ancor prima di cominciare. Ci sono vari modi e molte vie per arrivare a quella destinazione segnata sulla mappa.

Ma appunto, il primo passo è tracciare le destinazioni sulla carta.

Progetto «Fondazione»

Potenzialmente la mia opera magna. Ci sto lavorando da anni ma è diventato un “sistema” troppo complesso e articolato, così tanto che non riesco mai a considerarlo compiuto. Mentre pensavo a come risolvere questo problema, a un certo momento, ho avuto un’illuminazione: perché non sperimentare sfruttando proprio la sua incompiutezza?

Proverò a sfruttare questo blog per farlo essere all’altezza del nome che ho scelto per lui: «Laboratorio delle idee». Piano piano, dovrà sempre più assomigliare a un laboratorio sperimentale. Ma un laboratorio non può bastare a contenere tutti i miei pensieri, quindi, sarà inevitabile spingere la cosa al livello successivo. Nella mia mente è tutto abbastanza chiaro, si tratta di trovare tempi e modi per concretizzare il tutto.

Più facile a dirsi che a farsi. Ma… Sono pronto ad affrontare questa sfida.

Progetto «Artistico»

Si tratta di un progetto artistico-videoludico. Un’opera - come la filosofia che ormai impregna tutto il mio essere - concettuale e senza compromessi. Dunque, potrebbe rivelarsi un’opera memorabile; oppure una delle più grandi fesserie mai concepite dalla mente umana. Sono pronto a correre il rischio: essere uno zimbello vivente è la mia specialità.

Progetto «Critico»

Questa è la mia idea più folle. Quando ci penso mi viene da ridere: «tu sei matto, è troppo ostico. E comunque non funzionerà». Ce l’ho in mente da tempo immemore ma, per mancanza di “fede”, tempo ed energie, restava confinata nei meandri della mente nella sezione fantasticherie.

Da un paio di mesi ci sto pensando seriamente. Forse, potrei aver trovato la formula per calcolare l’ampiezza della sua curva sinusoidale. O forse sono semplicemente impazzito e sto delirando. Il tempo mi darà la risposta.

Una cosa è certa, è un progetto ambizioso che potrebbe succhiarmi tanto tempo ed energie. Probabilmente è l’aspetto che più mi scoraggiava. Però, più passa il tempo e più mi dico: «Perché no? Proviamoci».

Conclusioni

Come si capisce, ciò che voglio fare non è per tutti i gusti e non è indirizzato a un pubblico di massa, è riservato ai miei pochi lettori predestinati, alcuni di voi non sapevano di essere tali fino a questo momento. Alcuni lo diventeranno un giorno. Altri non lo diventeranno mai, e va bene così.

Alcune delle cose che ho in mente vedranno la luce tra molte settimane, forse mesi o anni. Non ho fretta, a volte bisogna dare tempo al tempo. La pazienza, ne sono certo, è la più grande delle virtù umane6.

Note a piè di pagina

  1. Andrea Brandi. La finestra sul passato. 2022.

  2. Andrea Brandi. Copyleft: All Rights Reversed.

  3. Andrea Brandi. Manifesto per la libertà dell’arte e del pensiero attraverso l’informatica e la crittografia. 2022. 2

  4. Andrea Brandi. Meno lavoro e più tempo. 2012

  5. Andrea Brandi. Non guarderò il trailer di lancio di Death Stranding. 2019

  6. Andrea Brandi. La finestra sul passato, accettare, scegliere, aspettare. 2022.