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Come valutare il cinema

Come valutare il cinema

Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.

— Akira Kurosawa

Il cinema è un’arte decisamente complessa e affascinante. Raccoglie in se tutti gli elementi riconducibili alle arti classiche: musica, letteratura, pittura, architettura, teatro; e tenta di amalgamarli, fondendoli in qualcosa che può essere realistico, magico o spirituale. Come e forse più di ogni altra arte, il suo obiettivo è innanzitutto quello di scavare nella natura umana, sviscerare i nostri sentimenti, perforare le nostre barriere mentali e penetrare con un pugnale (o carezzare con una piuma, a seconda dei casi), le nostre cavità sinaptiche.

Quando questo accade, sia che si tratti di una pugno che di una carezza, restiamo sempre colpiti e affascinati da quello che è accaduto. In fondo provare emozioni è il principale motivo per il quale ci dedichiamo a tutte le attività che non rientrano nei nostri doveri quotidiani.

Similmente a musica e videogiochi, per il cinema ho identificato cinque classi di valutazione: Sceneggiatura, Recitazione, Cinematografia, Messa in scena, Musica e sonoro.

Sceneggiatura

Per realizzare un film si parte sempre da un testo scritto. Con questa classe intendo prendere in considerazione il soggetto del film e in particolare lo sviluppo della sceneggiatura, dall’efficacia dei dialoghi o dei momenti di silenzio, al modo in cui è sviluppata l’idea del soggetto originale.

La narrazione è ciò che contribuisce a dare un senso compiuto al film. Una buona storia, sapientemente manipolata per farci desiderare di continuare la visione, per sorprendere, agitare o eccitare, può fare la differenza fra un film mediocre e un film eccellente.

Recitazione

L’interpretazione svolge sempre un ruolo importantissimo nel determinare il risultato finale di un film. Se è vero che un bravo regista può riuscire a tirare fuori il meglio da un attore non eccellente, è anche vero che alcuni grandissimi attori sono riusciti a trasformare film banali in capolavori di più elevato spessore.

Le doti attoriali sono una mistura di studio e talento che ha il diritto di pesare attivamente sulla mia valutazione.

Cinematografia

Intendo come è stato girato un film. Parliamo innanzitutto del linguaggio visivo utilizzato per raccontarlo. Trattandosi di una classe di parametri, questa classe si riferisce in particolare ai movimenti della camera e alla scelta delle inquadrature e delle sequenze, includendo la disciplina che mette in relazione fra di loro tutti questi elementi: il montaggio.

Solitamente si associa all’insieme di queste discipline il termine regia prendendo in considerazione il solo lavoro del regista . Pur essendo vero che mi riferisco a regia e fotografia cinematografica, in realtà è inesatto affermarlo, perché la mano di un regista tocca direttamente sia questa che tutte le altre classi prese in esame.

Messa in scena

Intendo cosa è stato filmato. Il termine deriva dalla tradizione teatrale e comprende tutto ciò che viene mostrato sullo schermo: scenografie, effetti speciali, trucco, costumi e oggetti di scena. Anche se spesso in maniera indiretta si tende a dare meno importanza alla totalità di questi elementi, nella pratica ogni singolo fotogramma di un film richiede una minuziosa e accurata costruzione dell’ambiente scenico; sia che si tratti di girare al chiuso, sia che ci si trovi in un ambiente aperto.

Per intenderci: la fotografia cinematografica è una combinazione di elementi che ho indicato sia nella cinematografia che nella messa in scena.

Musica e sonoro

Intendo ciò che viene fatto ascoltare. Mi riferisco alla musica e a tutti quegli effetti sonori, naturali o innaturali, che influenzano in maniera diretta la suscettibilità e possono influenzare direttamente il modo in cui vediamo la pellicola. A volte il sonoro riesce a comunicare direttamente ciò che sta accadendo sullo schermo (pensiamo al suono di una porta che si apre ma non è ancora inquadrata; oppure a una musica tesa e spettrale durante una scena di un film horror).

La sapiente miscelazione di musica ed effetti sonori può rendere un film un autentico capolavoro d’atmosfera.