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L'amore come volontà di annientamento
Cosa significa amare?
Ciò che genericamente diciamo «amore» non è che un’interpretazione di parametri personali che non possono essere condivisi al 100% da persone differenti. Come in tutte le cose della vita esistono troppe sfumature e punti di vista soggettivi. Spesso, per risolvere le loro divergenze, gli innamorati giungono a compromessi più o meno radicali con se stessi e con il mondo che li circonda. Ciò accade perché non hanno compreso a fondo quale sia effettivamente la natura dell’amore.
Per parlare seriamente di amore non possiamo lasciare troppo spazio all’interpretazione. Per questo è necessario innanzitutto definire effettivamente le sue caratteristiche. La forma d’amore più comunemente accettata è quella che io definisco amore come volontà di annientamento. Dopo aver brevemente contestato questa forma d’amore tossica e distruttiva, arriveremo alla definizione di amore vero, puro e trascendentale.
Capire la differenza tra amore tossico e amore vero è importante per non restare intrappolati in storie che generano un’infelicità graduale, crescente, inevitabile, che nei casi più estremi sfocia nella frustrazione e nella violenza.
Volontà di annientamento
L’amore folle è quello che porta gli esseri umani a far prevalere la loro natura bestiale. Qual è la natura bestiale dell’uomo? Debolezze, ossessioni, irrazionalità, caos. L’amore folle è quello che ci rende vittime dell’imprevedibile; per questo l’amore folle nasce innanzitutto dall’attrazione fisica. La sessualità è esattamente quell’impulso che, prevalentemente istintivo e irrazionale, emerge impetuosamente dalle profondità del nostro lato primordiale.
Quando si fa l’amore non si cerca soltanto di afferrare un corpo ma qualcosa che va oltre la tangibilità della carne: vogliamo di più, vogliamo perderci. Il corpo dell’amato diventa il veicolo sensibile attraverso il quale sfondare la porta del nostro raziocinio, perdendoci in una dimensione surreale sospesa tra sogno e realtà, per superare la noia insostenibile della vita quotidiana.
Crediamo di creare i sentimenti, li leghiamo ai piaceri e ai tormenti, li diciamo coi sospiri e coi lamenti. Li giuriamo come se non fosse vero che noi proviamo quello che proviamo. Li vogliamo assurdi come fantasie, li vogliamo credibili ma li diciamo con parole incredibili.
— Pasquale Panella (Processo a me stessa, 2006)
Tutti vogliono vivere un sogno fantastico, fatto di principi e principesse che restano insieme per sempre, castelli e reami incantati per dimenticare la realtà. Ma vivere l’esistenza come fosse una fiaba, al di là delle apparenze, è un atteggiamento irrazionale che porta al disastro più totale. Lo scopo di tale amore non può essere la comprensione di sé o dell’altro: come può esserci comprensione in ciò che è folle? C’è invece il tentativo di tramutare in realtà un sogno che, per definizione, è astratto, irrazionale e indefinito.
Quando ci svegliamo al mattino e apriamo gli occhi per vivere una vita di pura realtà, fatta di azioni concrete, quel sogno che avevamo sognato non può reggere il confronto. A quel punto abbiamo dinanzi tre possibilità:
- Mentire a noi stessi. Impossibilitati ad accettare una realtà miserabile, facciamo finta che tutto vada bene. Proviamo a vivere in un mondo di fantasia e illusione fino all’autodistruzione.
- Cambiare noi stessi. Decidiamo di annullarci o sacrificarci per il bene della coppia. Ci violentiamo da soli per il bene della persona amata. Di nuovo: autodistruzione.
- Cambiare l’altro. Per trasmigrare in ciò che avevamo sognato, tentiamo di cambiare l’altro, di plasmarlo a immagine e somiglianza dei nostri desideri. Ma ciò richiede che l’altro sia plasmabile, cioè che sia disposto a subire più o meno consapevolmente una violenza fisica e/o psicologica. E cos’è il volere che una persona sia diversa da ciò che essa è, al di là delle presunte intenzioni, se non una celata volontà di annientamento?
Questa volontà di annientamento viene perpetrata in vari modi che vanno dalla sottile manipolazione psicologica fino alla violenza fisica più efferata. Ma la cosa peggiore è che viene considerata “normale” dalla maggior parte delle persone attorno a noi. È una violenza subdola che, per qualche motivo, pochi riescono davvero a riconoscere.
Quando amiamo, cioè quando ci spogliamo delle nostre difese per metterci a nudo, dobbiamo essere certi che l’altra persona, quella alla quale stiamo mostrando il nostro io più profondo, sia disposta a prendersene cura. Si tratta di un amore paziente e comprensivo. Dobbiamo essere lasciati liberi di crescere, di cambiare crescendo, di esprimerci senza limiti e confini.
Può esistere, tale tipo di amore, tra persone che sono estranee? Tra persone che si sono avvicinate solo perché erano fisicamente attratte l’una all’altra? Tra persone ossessionate dall’annientamento della volontà altrui («Vorrei che tu fossi così». «Fai questo!». «Non fare questo!»)?
La risposta è no, eppure questo tipo di amore tossico è molto comune. A volte, per una questione di fortuna, dura a lungo anche se le premesse erano tutte sbagliate. Altre volte, se si è abbastanza ingenui, si resta insieme tutta la vita anche se non ci si ama davvero, preferendo vivere nell’illusione piuttosto che nella solitudine, sottomessi piuttosto che liberi.
Amiamo solo l’idea che ci facciamo di qualcuno. È un concetto nostro quello che amiamo: insomma, amiamo noi stessi. Nell’amore sessuale ricerchiamo un piacere nostro ottenuto tramite un corpo estraneo. Nell’amore diverso da quello sessuale, cerchiamo un piacere nostro creato per mezzo di una nostra idea. L’onanista è abietto, ma, a dire il vero, l’onanista è la perfetta logica espressione dell’amante. E’ l’unico che non finge e non si inganna.
— Fernando Pessoa (Il libro dell’inquietudine, 1982)
Cosa significa amore vero?
L’amore vero è quando mettiamo da parte le apparenze, le maschere di finzione che indossiamo nella società e nella vita, per esprimere pienamente ciò che siamo. Senza timori e senza paure.
L’amore vero è raggiungibile solo abbandonando un’irrazionalità folle e primordiale e accettando che un’intelligenza razionale è il modo più sano per essere pienamente noi stessi, perché solo chi è razionale può esprimersi autenticamente. I folli non sanno chi sono e cosa vogliono, per questo vivono nella paura e nella frustrazione.
Nei rapporti di coppia troppo spesso si confonde l’attrazione fisica con l’amore. Ci si lascia offuscare dal piacere dei sensi quando, nel lungo periodo, sono ben altri i fattori a essere determinanti per la felicità e il benessere.
Se l’amore vero è legato alla matrice irrazionale di un sogno, non possiamo razionalmente constatare, senza farci autoingannare da fantasie, che una persona è davvero quella che fa per noi. La parola «vero» non lascia molto spazio ai dubbi: ciò che è irrazionale, indefinito e casuale, non può essere definito vero.
Razionale è accettare che le persone cambiano in continuazione. Non possiamo pretendere che i nostri partner non cambino nel corso della loro vita. Solo gli stupidi non cambiano, le persone intelligenti evolvono. Allo stesso modo, qualsiasi pretesa che la persona amata cambi «ciò che è» per diventare «ciò che vogliamo» sia, è una contraddizione che nasconde il germe della violenza.
Affermare di voler cambiare l’altro per il suo bene, significa presumere che la propria definizione del termine «bene» sia una verità incontestabile e, pertanto, qualunque comportamento che non rispecchi questa nostra definizione arbitraria sia invece un male da eradicare. Chi sbaglia deve essere educato a comportarsi bene, contro la sua volontà, che è il male.
Un altro madornale equivoco da chiarire è che il sesso è assolutamente scisso dall’amore. Tutti gli animali fanno sesso e hanno pulsioni sessuali, non c’è niente di umanamente peculiare nel sesso. D’altro canto, l’amore è un sentimento che appartiene unicamente alla sfera dell’uomo. E in cosa differisce l’uomo da ogni altra specie vivente esistente? L’intelligenza. Una coscienza superiore di sé che, in certi casi, può elevarsi fino all’illuminazione.
L’amore vero non può essere altro che questo: una pulsione psichica che, direttamente correlata all’intelligenza degli individui coinvolti, si eleva fino a raggiungere nei casi più estremi una completa astrazione fisica. L’irrazionalità è il contrario dell’intelligenza. Di conseguenza, qualsiasi comportamento o pensiero irrazionale non può essere altro che la negazione assoluta della forma d’amore che possiamo definire vera.
Astrazione fisica invece di attrazione fisica è l’ingrediente introvabile dell’amore. Ciò non significa che non dobbiamo esprimere la nostra sessualità, ma che non dobbiamo confonderla con l’amore e guardare con sospetto tutti coloro che confondono facilmente l’attrazione con l’amore. L’irrazionalità è pericolosa, tossica, nociva per la salute psico-fisica.
L’amore vero è senza tempo e senza corpo. Resta sospeso nell’assoluto, perché assolutamente slegato da ogni vincolo terreno.
Nell’amore vero si dissolve quella sensazione di felicità estrema ingenuamente propria degli adolescenti che s’abbandonano alle mille sensazioni del cuore in cerca di qualcosa, ma non sanno ancora bene cosa. Quando lo sai, passa il dolore, passa la tristezza, e al loro posto appare un’intima e disinvolta beatitudine dei sensi. La meraviglia di vivere con calma e tranquillità, in attesa di nuovi giorni sereni. Del passato restano gli aliti di vento caldo che grondano dalle bocche e dalla pelle umida di passione, impregnata d’aspri profumi mai scordati abbastanza.